I SANTUARI MARIANI DELLA BERGAMASCA

I SANTUARI MARIANI DELLA BERGAMASCA

I SANTUARI MARIANI DELLA BERGAMASCA

La Bergamasca è sempre stata e continua ad essere terra di grande religiosità. Vi si possono trovare luoghi molto famosi ai quali giungono pellegrini da tutta Italia e da varie nazioni europee come il piccolo paese di Sotto il Monte che ha dato i natali a Papa Giovanni XXIII o Caravaggio, non solo luogo d’origine del pittore Michelangelo Merisi ma anche sede del santuario di Nostra Signora del Fonte.

Accanto ad essi però esistono tantissimi altri santuari dedicati alla Madonna, nella provincia di Bergamo se ne contano ben centosei, che per quanto siano poco noti e nascosti negli angoli più remoti del territorio racchiudono in sé grandi storie e fascino.

L’itinerario che proponiamo, nell’arco di una giornata, porterà i visitatori alla scoperta proprio di alcuni dei più suggestivi seppur meno conosciuti santuari mariani della bergamasca in un viaggio attraverso la pianura, la Val Brembana e la Val Seriana.

Il tour parte dal Santuario di Nostra Signora della Preghiera, meglio noto come che si trova nella campagna attorno a Stezzano. Secondo la tradizione nel XII secolo qui esisteva una cappella con l’immagine della Madonna, alla quale i contadini della zona erano molto devoti. Un giorno una donna vi scorse una gran luce e le apparve la Madonna con il Bambino. A seguito di un tale evento si decise di erigere in quel luogo una piccola chiesetta. Successivamente nel maggio 1586 da un pilastro con affrescata la Madonna cominciò a sgorgare acqua e un paio di mesi dopo la Madonna riapparve a due bambine e in seguito ad altre persone. Ecco che quindi al posto della precedente chiesetta si decise di costruire attorno al pilastro con l’effige miracolosa un più grande santuario. L’aspetto attuale però lo si deve ad ulteriori lavori di ampliamento e abbellimento che sono stati realizzati nel corso dell’Ottocento. All’interno si potranno ammirare l’affresco miracoloso conservato dietro l’altare maggiore e le preziose opere d’arte che decorano l’intero edificio.

Dalla pianura ci si sposta poi in Val Brembana, precisamente a Sant’Omobono Imagna nella piccola frazione di Cepino. Qui sorge il Santuario della Madonna della Cornabusa che trovandosi all’interno di una grotta naturale, aperta in una montagna a strapiombo sulla valle, è sicuramente il più caratteristico di tutta la bergamasca. “… E’ il Santuario più bello che esista, perchè non l’ha fatto la mano dell’uomo, ma Dio stesso”. Così diceva Angelo Giuseppe Roncalli, che sostò qui in preghiera proprio pochi giorni prima di essere eletto Papa Giovanni XXII. La storia racconta che nel XIV secolo un’anziana donna cercò rifugio in una caverna per scampare alle violentissime lotte tra guelfi e ghibellini. Portò con sé una statua rappresentante la Madonna Addolorata che rimase nella grotta anche dopo che la pace fu ristabilita. Anni dopo una pastorella sordomuta la trovò, grazie ad essa riacquistò l’uso della parola e dell’udito e tornò a casa per raccontare il fatto ai genitori. La notizia ben presto si diffuse per la Valle, nacque una viva devozione e all’interno della grotta si costruì una cappella, che nel tempo fu ampliata e decorata.

Prima di passare ai santuari mariani della Val Seriana è necessaria una pausa pranzo a base dei gustosi prodotti tipici delle valli bergamasche in modo da poter continuare l’itinerario pomeridiano con rinnovato entusiasmo.

La tappa successiva è Ponte Nossa, dove sorge il Santuario della Madonna delle Lacrime. L’interno è caratterizzato dalla ricchezza degli affreschi, delle pitture e delle raffigurazioni sacre, ma l’elemento più importante da ammirare è l’immagine miracolosa della Madonna cui il santuario è dedicato. Si tratta di un affresco rappresentante Gesù Crocifisso con accanto San Giovanni e Maria che in origine si trovava sulla facciata esterna della chiesa. Nel 1511 una giovane fanciulla che con alcune coetanee stava pascolando un gregge nelle vicinanze, vide l’occhio sinistro della Madonna piangere lacrime di sangue. Si tratta della prima lacrimazione di sangue di un’immagine mariana debitamente documentata nella storia e ancora oggi il santuario è meta di numerosi e frequenti pellegrinaggi.

Per concludere, a poca distanza si può facilmente raggiungere il Santuario della Madonna delle Grazie di Ardesio. Fu costruito nei primi anni del Seicento in modo da incorporare al suo interno la stanza della casa in cui vivevano le due bambine del paese a cui apparve la Madonna. Anche qui numerose sono le opere d’arte visibili all’interno realizzate per decorare l’edificio nel corso dei secoli.

Quello proposto è un cammino fatto per scoprire i più importanti e suggestivi luoghi di fede della bergamasca, ancora oggi oggetto di continui pellegrinaggi. La loro storia, le opere d’arte che racchiudono, i contesti naturali in cui sono inseriti li rendono opere uniche in grado di donare ai visitatori un’esperienza religiosa intima e indimenticabile.

 

Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 40 persone
Quota a persona: da € 60
La quota comprende:
Bus nel raggio di circa  200 km da Bergamo
Guida a disposizione per tutto il tour
Pranzo tipico in ristorante con bevande incluse
Assicurazioni e copertura e Rct

Con il contributo di Regione Lombardia

Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

Qualora non fossero indicati nell'articolo
i prezzi e le condizioni  condizioni di viaggio
verranno comunicati
in base al programma richiesto e al numero di partecipanti e comprenderà:

Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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    IL SANTUARIO DI CARAVAGGIO

    IL SANTUARIO DI CARAVAGGIO

    IL SANTUARIO DI CARAVAGGIO

    Il Santuario mariano più importante della Provincia di Bergamo nonché il più conosciuto è sicuramente quello di Nostra Signora del Fonte presso Caravaggio.

    Ogni anno milioni di pellegrini giungono fin qui per vivere un’esperienza di profonda religiosità nel luogo in cui più di ogni altro l’apparizione della Madonna ha lasciato un forte segno.

    I visitatori, per la maggior parte fedeli fortemente devoti, si recano al Santuario per ammirare la magnificenza della struttura, per scoprire la storia della sua nascita e per vedere con i propri occhi l’acqua miracolosa che ancora oggi sgorga dalla Sacra Fonte comparsa nel punto esatto in cui apparve la Vergine.

    L’itinerario proposto si svolgerà nell’arco di una mezza giornata.

    • Per prima cosa si realizzerà un’accurata visita guidata poiché per vivere appieno questa esperienza è importante comprendere fino in fondo sia l’aspetto spirituale del Santuario tramite il racconto degli eventi miracolosi avvenuti nei secoli passati, sia l’aspetto storico e artistico che ha portato alla realizzazione di un luogo di fede di tale bellezza e imponenza. A seguire si potrà vivere un momento più intimo sostando in preghiera all’interno della Chiesa e assistendo ad una delle consuete celebrazioni della Santa Messa.

    Il giorno 26 maggio 1432 nei campi della zona di Caravaggio la Madonna apparve ad una giovane contadina di nome Giannetta. Quando la donna raccontò l’accaduto in molti si recarono nel luogo dell’apparizione e vi trovarono una fonte dalla quale sgorgava acqua in grado di portare guarigione. Si decise allora di costruire una piccola Chiesa per celebrare il miracolo. Fu poi nel corso della seconda metà del Cinquecento che il cardinale Carlo Borromeo, allora in visita a Bergamo, ordinò di far edificare al posto della primitiva chiesetta un grande Santuario, il cui progetto fu affidato all’architetto Pellegrino Tibaldi.

    • Per raggiungere la Chiesa oggi si percorre un viale d’accesso particolarmente scenografico, largo quasi 30 metri che è stato realizzato per sostituire l’originario viottolo attraverso i campi. Una volta giunti di fronte ad esso, dall’esterno il Santuario ci appare come un insieme grandioso. La Chiesa è completamente circondata da portici ed ha una pianta a croce latina con un transetto sormontato da cupola che la divide in due bracci. L’interno è suntuoso, ricco di decorazioni e opere d’arte ed è per lo più una creazione ottocentesca.
    • Di particolare importanza è il Sacro Speco, una piccola zona dietro l’altare maggiore in cui si può sostare in preghiera dinanzi ad un complesso scultoreo rappresentante la Madonna e la contadina Giannetta inginocchiata di fronte a lei.
    • Il cuore del Santuario è però il Sacro Fonte, situato in un sotterraneo proprio al di sotto del Sacro Speco e a cui si accede dall’esterno della Chiesa. Si tratta di una lunga galleria rivestita completamente a mosaico in cui si trova una fontana poiché questo è il luogo in cui la Madonna fece la propria apparizione e l’acqua cominciò a sgorgare dal terreno. Vi si possono anche vedere esposti due curiosi manufatti, ossia una ghigliottina e un catenaccio spezzato, oggetti legati ad altri eventi miracolosi avvenuti nel corso dei secoli e attribuiti alla Vergine della Fonte. Infine si può ammirare la statua della Madonna con un epigrafe che testimonia l’apparizione e che costituisce il documento più antico al riguardo.

    Risulta quindi evidente come ai visitatori si offra un’esperienza fortemente emozionante e densa di significato alla scoperta di un luogo di fede caratterizzato da una grande ricchezza artistica e da una storia lunga e appassionante. Semplicemente un’esperienza da non perdere.

    • Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 40 persone
    • Quota a persona: da € 60
    • La quota comprende:

    Bus nel raggio di circa  200 km da Bergamo
    Guida
    Pranzo tipico in ristorante
    Assicurazioni e copertura e Rct

    Possibilita’ di abbinare questa visita di mezza giornata ,inserendo per il  pomeriggio:

    Bergamo (citta’ alta)

    Sotto il Monte Papa Giovanni XXIII

    Il villaggio operaio di Crespi d’Adda

    Con il contributo di Regione Lombardia

    Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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    Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
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      IL VILLAGGIO OPERAIO DI CRESPI D’ADDA

      IL VILLAGGIO OPERAIO DI CRESPI D’ADDA

      IL VILLAGGIO OPERAIO DI CRESPI D’ADDA

      Il villaggio operaio di Crespi d’Adda rappresenta uno dei più importanti esempi di archeologia industriale in Italia. Fu realizzato a fine Ottocento e ad oggi mantiene ancora intatta la sua struttura originale, caratteristica che, insieme alla sua storia unica, nel 1995 lo ha portato ad essere inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco.

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      Il villaggio operaio di Crespi d’Adda rappresenta uno dei più importanti esempi di archeologia industriale in Italia. Fu realizzato a fine Ottocento e ad oggi mantiene ancora intatta la sua struttura originale, caratteristica che, insieme alla sua storia unica, nel 1995 lo ha portato ad essere inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco.

      Si tratta di un microcosmo costruito e organizzato attorno ad una fabbrica, nato dall’idea innovativa di un imprenditore illuminato che aveva capito prima di chiunque altro quanto fosse importante dare ai propri lavoratori una abitazione e tutto ciò di cui avevano bisogno per poter vivere bene e serenamente.

      Crespi d’Adda fu fondato nel 1878 dall’imprenditore Cristoforo Benigno Crespi, originario di Busto Arsizio. L’insediamento industriale sorge in un territorio conosciuto come l’Isola Brembana in quanto si tratta di un lembo di terra racchiuso tra due corsi d’acqua. La strada principale che conduce a questo complesso divide il mondo in due parti ben distinte, sulla destra parallelamente al fiume Adda, sorge il cotonificio Benigno Crespi, mentre sulla sinistra si snoda il villaggio vero e proprio, risultato del lavoro congiunto di Cristoforo Crespi insieme al figlio Silvio.

      Attraversando il villaggio si può osservare la maestria con cui ogni elemento è stato realizzato, tutto è funzionale ma anche esteticamente bello. Come una vera città indipendente Crespi d’Adda era provvisto di scuola, chiesa, cimitero, dopolavoro, cooperativa di consumo, pompieri, stazione dei carabinieri, centro sportivo. Accanto ad essi troviamo poi le abitazioni dei lavoratori: dapprima incontriamo una cinquantina di case costruite per gli operai, tutte uguali, uni o bi familiari, ciascuna circondata dal proprio orto e giardino; seguono le case dei capireparto e per concludere le eclettiche ville dei dirigenti.

      L’ideologia che guida le scelte innovative dei Crespi è ben riassunta dalle seguenti parole di Silvio: “I più bei momenti della giornata sono per l’industriale previdente, quelli in cui vede i robusti bambini dei suoi operai scorazzare per fioriti giardini, correndo incontro ai padri che tornano contenti dal lavoro; sono quelli in cui vede l’operaio svagarsi ad ornare il campicello o la casa linda e ordinata;  sono quelli in cui scopre un idillio od un quadro di domestica felicità; in cui fra l’occhio del padrone e quello del dipendente corre un raggio di simpatia, di fratellanza schietta e sincera. Allora svaniscono le preoccupazioni d’assurde lotte di classe, e il cuore si apre ad ideali sempre più alti di pace e  d’amore universale”.

      Il visitatore verrà accompagnato in una tranquilla camminata attraverso il villaggio e passo dopo passo grazie alle spiegazioni fornite dalla guida sarà in grado di scoprire la storia che si nasconde dietro ogni singola costruzione che lo compone. Solo così potrà fare un viaggio indietro nel tempo e immergersi nella vita, nel pensiero, nelle idee di una famiglia di imprenditori che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’industria italiana e al termine del tour sarà in grado di guardare con occhi nuovi e con consapevolezza un angolo di mondo ancora oggi sconosciuto ai più.

      • Quota individuale di partecipazione  euro  70.00
      • Minimo 40 persone
      • La quota comprende:

      Bus nel raggio di circa  200 km da Bergamo
      Guida  a disposizione per tutto il tour
      Pranzo tipico in ristorante con bevande incluse
      Assicurazioni di legge

      Tutto ebbe inizio quando due capitani d’industria illuminati vollero costruire sulle rive dell’Adda “il villaggio ideale” del lavoro.Un piccolo feudo dove il castello del padrone fosse simbolo sia dell’autorità sia della benevolenza, verso gli operai e le loro famiglie.

      Una storia d’altri tempi, di prima del motore. E’ il 1878 e dove la provincia di Bergamo incontra quella di Milano, Cristoforo Benigno Crespi fonda il suo nuovo opificio tessile.
      Dal nulla sorge uno stabilimento all’avanguardia, dal nulla un’area disabitata diventa la meta quotidiana di migliaia di lavoratori.
      E’ la fine dell’ottocento e la società è molto diversa da come oggi la intendiamo:
      creare un polo industrializzato nel bel mezzo del nulla, tra il Brembo e l’Adda, non è solo visionario; per molti versi è anche una rivoluzione.
      Sì, perchè in un mondo ben lontano dall’essere globalizzato, un mondo dove le lunghe distanze potevano essere percorse solo con il treno a vapore e dove il fine ultimo dell’imprenditoria era il prodotto, l’innovazione industriale sembrava rispondesse ad un solo nome:
      Sono queste le premesse che portano alla creazione di quella che è oggi considerata una vera e propria opera d’arte.
      E poco importa se quella visione, quella che porta la famiglia Crespi a creare tutto questo, non verrà avallata dalla storia.

      • La Fondazione e la Storia

      Per garantirsi la forza lavoro necessaria a muovere il nuovo cotonificio, Cristoforo Benigno Crespi non bada a spese. Così in pochissimo tempo nasce ben più della singola fabbrica: la famiglia Crespi compra i terreni necessari (principalmente da due comuni bergamaschi: Canonica d’Adda e Capriate San Gervasio, del quale il villaggio è ancora oggi frazione ) ed erige tutto quanto possa aiutare i dipendenti a svolgere bene il proprio lavoro.

      Ad ogni operaio viene affidata una casa con tanto di orto e giardino.
      Oltre a questo il personale dipendente può usufruire di molti servizi pubblici quali chiesa, teatro, dopolavoro, ospedale e piscina, tutto rigorosamente commissionato e pagato dalla famiglia Crespi.

      Oltre a questo notevole importanza viene data all’innovazione e alla cultura, tanto che:

      • Crespi d’Adda è stato il primo luogo in Italia a installare un sistema di illuminazione elettrico.
      • I Crespi fanno installare una linea telefonica privata al fine di collegare il loro castello con la residenza milanese. Questo è il motivo per cui, a Crespi, c’è ancora oggi il prefisso telefonico di Milano (02)
      • L’opificio, all’apice del suo splendore, arriva a contare 4.000 dipendenti. Se lo relazioniamo ai tempi è un numero grandissimo.
      • Agli inizi del 900 viene construita una piscina ad uso esclusivo e gratuito dei dipendenti.
      • L’azienda non si limita a fornirti un abitazione: anche tutto il materiale scolastico e l’alloggio al personale docente è fornito gratuitamente.

      Insomma, come si dice da quelle parti: “Tu dammi la manodopera che al resto: “ghe pensi mi !”

      Quello che nasce dall’idea di Crespi (al quale negli anni ’20 succede il figlio Silvio Benigno) e dalla matita di professionisti del settore (tra i quali gli architetti Ernesto Pirovano e Gaetano Moretti e l’ ingegnere Pietro Brunati ) è il villaggio ideale per ospitare i lavoratori di un industria in forte espansione.
      Possiamo raggruppare le opere pensate dai Crespi sotto queste categorie:

      • Abitazioni: principalmente le case sopra descritte (destinate ai dipendenti) ma non solo: esistono infatti delle villette per i dirigenti oltre che una “casa-castello” per la famiglia Crespi.
      • Fabbricati ad uso produttivo: il cotonificio vero e proprio più una serie di costruzioni destinate a magazzino.
      • Luoghi pubblici: la chiesa (una copia in scala ridotta di quella di Busto Arsizio, paese di provenienza della famiglia Crespi), l’ospedale, la scuola, il lavatoio e il cimitero, per citare i principali.

      Crespi d’Adda si trasforma così in maniera molto rapida in una piccola città moderna dotata di servizi d’avanguardia.
      Quando a Cristoforo Benigno succede il figlio Silvio, questi mette in pratica tutto quello che ha studiato girando l’ Europa.
      A lui si deve infatti la conformazione urbanistica del luogo ereditata dai villaggi operai visti in Inghilterra.
      Non è comunque l’unico merito per il quale Silvio Crespi passerà alla storia: tra i numerosi brevetti da lui depositati spicca infatti il telaio circolare.
      Ulteriore conferma l’abbiamo il 5 dicembre del 1995: la bellezza architettonica del villaggio unita all’ottimo stato di conservazione e ad uno studio urbanistico di altissimo livello, basato su semplici principi geometrici (da un lato il quartiere residenziale e dall’altro la fabbrica) convinceranno infatti l’Unesco a inserirlo nel patrimonio mondiale.
      Il cotonificio chiuderà i battenti solo nel 2003, dopo più di un secolo di onorata carriera. Il resto del paese è ancora oggi abitato (principalmente dai discendenti degli operai) ed è liberamente visitabile.

      • Il Paternalismo Economico

      Quello che è successo a Crespi d’Adda è storicamente definito come capitalismo paternalistico, una particolare forma di imprenditoria che implica un legame strettissimo tra titolare e dipendente.

      Allargando il discorso si può arrivare a dire che l’imprenditore detti la vita del dipendente, fornendo a quest’ultimo tutti quegli strumenti volti a scandire la propria vita all’interno di una società creata a immagine e somiglianza del magnate.

      Questo concetto è riassunto da un modo di dire azzeccatissimo: Crespi d’Adda, dalla culla alla tomba.

      Se vi state chiedendo se questo sia da leggere con accezione positiva o meno, la risposta che mi sono dato è questa: “Dipende dal magnate”.
      Al di là di queste considerazioni, la cosa certa è una. Se pensiamo al capitalismo moderno, quello orientato al mero ricavo che mostra oggi più che mai il rovescio della medaglia, il concetto di villaggio operaio fa sorridere,  non solo l’imprenditore si assume i rischi d’impresa e le spese per l’ edificazione della nuova fabbrica: sul groppone e senza colpo ferire si trova infatti case e casette, scuole, luoghi di culto, ospedali e cimiteri.

      Erano tempi diversi, direte voi. Non solo vi rispondo io: pensare ad un capitalismo che mescoli innovazione a urbanistica, filatropia a sindacalismo e architettura a politiche sociali non è solo bello.
      Oggi stiamo scoprendo che forse, in maniera riveduta e corretta, è l’unica strada percorribile.
      Quello che subito viene in mente è il binomio Volkswagen – Wolsburg, che esce vittorioso da un mercato allo sbando come quello dell’automobile.
      Oppure a realtà come Google che con politiche precise e mirate offrono spazio e risorse ai dipendenti che vogliono dare corpo a idee nate nel tempo libero.
      Quello che hanno in comune queste aziende è il raggiungimento della qualità come fine ultimo.
      La qualità prima del profitto. O se preferite: il profitto attraverso la qualità.

      • Cosa rimane di quel villaggio industriale?

      Ci si rende conto già negli anni 20 che l’idea di Crespi è destinata a fallire. La tecnologia sta percorrendo strade non previste che sfoceranno qualche decennio dopo nel boom economico.
      Penso principalmente all’esplosione di due tecnologie che si riveleranno rivoluzionarie: quella legata alla corrente elettrica e quella del motore a benzina destinato alle masse.
      Due fatti che porteranno un’automobile a casa di ogni italiano e che taglieranno le radici al concetto stesso di Villaggio Operaio.
      Da qui si va infatti dritti verso la nascita del pendolarismo: la prima tappa verso il mondo del lavoro che oggi tutti conosciamo.
      Quello che ai nostri giorni rimane della storia dei Crespi è innanzitutto l’ottima conservazione di tutti gli edifici descritti in precedenza oltre che la testimonianza storica di quella che, per alcuni decenni, è stata un’eccellenza italiana.
      Se è vero che il giudizio sul paternalismo è strettamente correlato al magnate che lo plasma beh, nel nostro caso quel magnate è una famiglia di imprenditori illuminati.
      Che non si è limitata a fornire un alloggio ai propri dipendenti ma ha fornito loro il miglior alloggio possibile.
      Anche a fine ottocento, avendo il capitale, era relativamente facile creare un villaggio dal nulla.
      Era molto difficile farlo con qualità e a misura d’uomo, selezionando architetti ed ingegneri pronti ad una sfida simile.

      Note e fonti: pagina wiki di Crespi d’Adda, villaggiocrespi.it

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        VISITA DI BERGAMO E IL VILLAGGIO OPERAIO DI CRESPI D’ADDA

        VISITA DI BERGAMO E IL VILLAGGIO OPERAIO DI CRESPI D’ADDA

        VISITA DI BERGAMO E IL VILLAGGIO OPERAIO DI CRESPI D’ADDA

        Una giornata tra i patrimoni UNESCO di Bergamo e il villaggio operaio di Crespi d’Adda.
        Tour guidato per gruppi, singoli, aziende e istituti scolastici.

        • Quota di partecipazione: € 75
        • Minimo 30 partecipanti

        La quota comprende

        • Bus gran turismo  nel raggio di (km 200 da bergamo)
        • Intera giornata servizio guida
        • Auricolari al seguito
        • Biglietto per salita/discesa  funicolare per città alta
        • Ingresso alla basilica di san Alesandro e alla cappella Colleoni
        • Pranzo tipico in città alta con bevnda ai pasti (primo, secondo con polenta, dessert, caffè)
        • Assicurazione medico bagaglio e RC

         La quota non comprende

        • Mance, extra personali e tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”.

          Programma della giornata

          Ore 09,30 ritrovo dei Sig.ri partecipanti a Bergamo presso l’Hotel Cristallo Palace, incontro con la guida; attraversamento in bus del cuore di Città Bassa e salita in funicolare al centro storico medioevale e rinascimentale di Città Alta per la visita guidata.
          Le mura venete di Bergamo  sono un’imponente costruzione architettonica risalente alla fine del  XVI secolo, tuttora ben conservate non avendo subito nei secoli alcun evento bellico. Dal 9 luglio 2017 le mura venete (la FORTEZZA DI BERGAMO) sono entrate a far parte dell’UNESCO, come patrimonio dell’umanità, nel sito seriale transnazionale “Le opere di difesa veneziane tra il XVI e XVII secolo: Stato da Terra – Stato da Mar occidentale ”.
          Piazza Vecchia: Piazza Vecchia è la piazza di Bergamo posta nella parte alta della città, sede per molti secoli dell’attività politica e civile cittadina. La piazza a partire dalla metà del Cinquecento viene collegata tramite il porticato del Palazzo della Ragione con platea Sancti Vincentii, poi rinominata Piazza del Duomo.
          Piazza Duomo (Basilica Santa Maria Maggiore e Cattedrale): La Basilica di Santa Maria Maggiore è una chiesa che si trova a Bergamo Alta, in Piazza del Duomo. Edificata nella seconda metà del XII secolo, l’esterno conserva le linee architettoniche romanico-lombarde originarie, mentre l’interno è decorato in stile barocco. Era in origine la cappella privata vescovile, divenuta poi chiesa battesimale della Cattedrale di San Vincenzo, perché sorta accanto al complesso della curia vescovile.
          Cappella Colleoni: La Cappella Colleoni, opera rinascimentale di Giovanni Antonio Amadeo, si trova sulla piazza del Duomo, la Basilica di Santa Maria Maggiore e l’isola episcopalis.

          Ore 12,30 pranzo in ristorante dove si degusterà un tipico “Menù tradizionale Bergamasco”

          Ore 14,30 partenza per Crespi d’Adda   (sito UNESCO di archeologia industriale)
          Ore 15,00 inizio della visita guidata del Villaggio Crespi
          Il villaggio operaio venne costruito a partire dal 1876 da Cristoforo Benigno Crespi e a seguire dai figli Silvio e Daniele: il bustocco scelse quest’area, vicina al fiume Adda, per costruire un cotonificio, a cui poi vennero aggiunti i reparti di tessitura, filatura, tintoria. La visita consiste in una passeggiata degli esterni: case operaie e impiegatizie, ville dei dirigenti e castello, servizi (scuola, dopolavoro, chiesa, emporio, medico e parroco, cimitero).

          Fine dei servizi verso le ore 17.30 e rientro alle sedi di partenza con nostro bus

          il villaggio operaio di Crespi d’Adda

          Tutto ebbe inizio quando due capitani d’industria illuminati vollero costruire sulle rive dell’Adda “il villaggio ideale” del lavoro.Un piccolo feudo dove il castello del padrone fosse simbolo sia dell’autorità sia della benevolenza, verso gli operai e le loro famiglie.

          Una storia d’altri tempi, di prima del motore. E’ il 1878 e dove la provincia di Bergamo incontra quella di Milano, Cristoforo Benigno Crespi fonda il suo nuovo opificio tessile.
          Dal nulla sorge uno stabilimento all’avanguardia, dal nulla un’area disabitata diventa la meta quotidiana di migliaia di lavoratori.
          E’ la fine dell’ottocento e la società è molto diversa da come oggi la intendiamo:
          creare un polo industrializzato nel bel mezzo del nulla, tra il Brembo e l’Adda, non è solo visionario; per molti versi è anche una rivoluzione.
          Sì, perchè in un mondo ben lontano dall’essere globalizzato, un mondo dove le lunghe distanze potevano essere percorse solo con il treno a vapore e dove il fine ultimo dell’imprenditoria era il prodotto, l’innovazione industriale sembrava rispondesse ad un solo nome:
          Sono queste le premesse che portano alla creazione di quella che è oggi considerata una vera e propria opera d’arte.
          E poco importa se quella visione, quella che porta la famiglia Crespi a creare tutto questo, non verrà avallata dalla storia.

          • La Fondazione e la Storia

          Per garantirsi la forza lavoro necessaria a muovere il nuovo cotonificio, Cristoforo Benigno Crespi non bada a spese. Così in pochissimo tempo nasce ben più della singola fabbrica: la famiglia Crespi compra i terreni necessari (principalmente da due comuni bergamaschi: Canonica d’Adda e Capriate San Gervasio, del quale il villaggio è ancora oggi frazione ) ed erige tutto quanto possa aiutare i dipendenti a svolgere bene il proprio lavoro.

          Ad ogni operaio viene affidata una casa con tanto di orto e giardino.
          Oltre a questo il personale dipendente può usufruire di molti servizi pubblici quali chiesa, teatro, dopolavoro, ospedale e piscina, tutto rigorosamente commissionato e pagato dalla famiglia Crespi.

          Oltre a questo notevole importanza viene data all’innovazione e alla cultura, tanto che:

          • Crespi d’Adda è stato il primo luogo in Italia a installare un sistema di illuminazione elettrico.
          • I Crespi fanno installare una linea telefonica privata al fine di collegare il loro castello con la residenza milanese. Questo è il motivo per cui, a Crespi, c’è ancora oggi il prefisso telefonico di Milano (02)
          • L’opificio, all’apice del suo splendore, arriva a contare 4.000 dipendenti. Se lo relazioniamo ai tempi è un numero grandissimo.
          • Agli inizi del 900 viene construita una piscina ad uso esclusivo e gratuito dei dipendenti.
          • L’azienda non si limita a fornirti un abitazione: anche tutto il materiale scolastico e l’alloggio al personale docente è fornito gratuitamente.

          Insomma, come si dice da quelle parti: “Tu dammi la manodopera che al resto: “ghe pensi mi !”

          Quello che nasce dall’idea di Crespi (al quale negli anni ’20 succede il figlio Silvio Benigno) e dalla matita di professionisti del settore (tra i quali gli architetti Ernesto Pirovano e Gaetano Moretti e l’ ingegnere Pietro Brunati ) è il villaggio ideale per ospitare i lavoratori di un industria in forte espansione.
          Possiamo raggruppare le opere pensate dai Crespi sotto queste categorie:

          • Abitazioni: principalmente le case sopra descritte (destinate ai dipendenti) ma non solo: esistono infatti delle villette per i dirigenti oltre che una “casa-castello” per la famiglia Crespi.
          • Fabbricati ad uso produttivo: il cotonificio vero e proprio più una serie di costruzioni destinate a magazzino.
          • Luoghi pubblici: la chiesa (una copia in scala ridotta di quella di Busto Arsizio, paese di provenienza della famiglia Crespi), l’ospedale, la scuola, il lavatoio e il cimitero, per citare i principali.

          Crespi d’Adda si trasforma così in maniera molto rapida in una piccola città moderna dotata di servizi d’avanguardia.
          Quando a Cristoforo Benigno succede il figlio Silvio, questi mette in pratica tutto quello che ha studiato girando l’ Europa.
          A lui si deve infatti la conformazione urbanistica del luogo ereditata dai villaggi operai visti in Inghilterra.
          Non è comunque l’unico merito per il quale Silvio Crespi passerà alla storia: tra i numerosi brevetti da lui depositati spicca infatti il telaio circolare.
          Ulteriore conferma l’abbiamo il 5 dicembre del 1995: la bellezza architettonica del villaggio unita all’ottimo stato di conservazione e ad uno studio urbanistico di altissimo livello, basato su semplici principi geometrici (da un lato il quartiere residenziale e dall’altro la fabbrica) convinceranno infatti l’Unesco a inserirlo nel patrimonio mondiale.
          Il cotonificio chiuderà i battenti solo nel 2003, dopo più di un secolo di onorata carriera. Il resto del paese è ancora oggi abitato (principalmente dai discendenti degli operai) ed è liberamente visitabile.

          • Il Paternalismo Economico

          Quello che è successo a Crespi d’Adda è storicamente definito come capitalismo paternalistico, una particolare forma di imprenditoria che implica un legame strettissimo tra titolare e dipendente.

          Allargando il discorso si può arrivare a dire che l’imprenditore detti la vita del dipendente, fornendo a quest’ultimo tutti quegli strumenti volti a scandire la propria vita all’interno di una società creata a immagine e somiglianza del magnate.

          Questo concetto è riassunto da un modo di dire azzeccatissimo: Crespi d’Adda, dalla culla alla tomba.

          Se vi state chiedendo se questo sia da leggere con accezione positiva o meno, la risposta che mi sono dato è questa: “Dipende dal magnate”.
          Al di là di queste considerazioni, la cosa certa è una. Se pensiamo al capitalismo moderno, quello orientato al mero ricavo che mostra oggi più che mai il rovescio della medaglia, il concetto di villaggio operaio fa sorridere,  non solo l’imprenditore si assume i rischi d’impresa e le spese per l’ edificazione della nuova fabbrica: sul groppone e senza colpo ferire si trova infatti case e casette, scuole, luoghi di culto, ospedali e cimiteri.

          Erano tempi diversi, direte voi. Non solo vi rispondo io: pensare ad un capitalismo che mescoli innovazione a urbanistica, filatropia a sindacalismo e architettura a politiche sociali non è solo bello.
          Oggi stiamo scoprendo che forse, in maniera riveduta e corretta, è l’unica strada percorribile.
          Quello che subito viene in mente è il binomio Volkswagen – Wolsburg, che esce vittorioso da un mercato allo sbando come quello dell’automobile.
          Oppure a realtà come Google che con politiche precise e mirate offrono spazio e risorse ai dipendenti che vogliono dare corpo a idee nate nel tempo libero.
          Quello che hanno in comune queste aziende è il raggiungimento della qualità come fine ultimo.
          La qualità prima del profitto. O se preferite: il profitto attraverso la qualità.

          • Cosa rimane di quel villaggio industriale?

          Ci si rende conto già negli anni 20 che l’idea di Crespi è destinata a fallire. La tecnologia sta percorrendo strade non previste che sfoceranno qualche decennio dopo nel boom economico.
          Penso principalmente all’esplosione di due tecnologie che si riveleranno rivoluzionarie: quella legata alla corrente elettrica e quella del motore a benzina destinato alle masse.
          Due fatti che porteranno un’automobile a casa di ogni italiano e che taglieranno le radici al concetto stesso di Villaggio Operaio.
          Da qui si va infatti dritti verso la nascita del pendolarismo: la prima tappa verso il mondo del lavoro che oggi tutti conosciamo.
          Quello che ai nostri giorni rimane della storia dei Crespi è innanzitutto l’ottima conservazione di tutti gli edifici descritti in precedenza oltre che la testimonianza storica di quella che, per alcuni decenni, è stata un’eccellenza italiana.
          Se è vero che il giudizio sul paternalismo è strettamente correlato al magnate che lo plasma beh, nel nostro caso quel magnate è una famiglia di imprenditori illuminati.
          Che non si è limitata a fornire un alloggio ai propri dipendenti ma ha fornito loro il miglior alloggio possibile.
          Anche a fine ottocento, avendo il capitale, era relativamente facile creare un villaggio dal nulla.
          Era molto difficile farlo con qualità e a misura d’uomo, selezionando architetti ed ingegneri pronti ad una sfida simile.

          Note e fonti: pagina wiki di Crespi d’Adda, villaggiocrespi.it
          DESTINAZIONE SOLE-Crespi dadda-tour
          DESTINAZIONE SOLE-Crespi dadda-tour

          Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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          verranno comunicati
          in base al programma richiesto e al numero di partecipanti e comprenderà:

          Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
          Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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            VILLAGGIO CRESPI E VAPRIO D’ADDA

            VILLAGGIO CRESPI E VAPRIO D’ADDA

            VILLAGGIO CRESPI E VAPRIO D’ADDA

            Partenza in bus gran turismo dal luogo stabilito
            Arrivo a Bergamo  e trasferimento a  Crespi d’Adda, ingresso al Villaggio Crespi,  presentazione video commentata (la rivoluzione industriale, il lavoro nelle fabbriche di fine Ottocento, gli industriali illuminati e la nascita dei villaggi operai) e itinerario a piedi nel Villaggio, accompagnati da guide e operatori didattici esperti,  impegnati nella tutela e salvaguardia del Villaggio, con illustrazione di tutti gli aspetti che qualificano Crespi come sito Unesco, a tutti gli effetti un microcosmo completo e autosufficiente. Le maestranze della fabbrica potevano trovare qui tutto ciò che serviva loro e le loro famiglie, in un’epoca in cui lo stato non era in grado di fornire le tutele e i servizi indispensabili, nel contesto di una società che l’industrializzazione poneva in profonda trasformazione.

            Pranzo.

            Nel pomeriggio visita alla chiesa  di San Colombano; è  un monumento medievale di assoluto interesse, sia sotto l’aspetto architettonico, che sotto quello decorativo. Un vero e proprio scrigno della scultura romanica, che all’osservatore attento, al visitatore paziente, saprà rivelare il suo tesoro, mostrare le sue meraviglie, mantenendo, magari, i suoi secolari segreti. L’attuale edificio risale agli inizi del XII secolo, eretto, forse, su un tempio più antico, che la tradizione vorrebbe fondato dallo stesso san Colombano – monaco irlandese, straordinaria figura di evangelizzatore – durante la sua permanenza in terra lombarda, attorno al 612.

            Al termine, visita alla galleria interattiva “Leonardo in Adda” presso la Casa del Custode delle Acque di Vaprio, nei locali un tempo adibiti a locanda popolare;  interamente pensata e dedicata ai soggiorni di Leonardo Da Vinci sul fiume Adda e ai suoi studi sull’acqua e i suoi movimenti, sul paesaggio e la pittura poi raccolti nel Codice Atlantico, comprende tre installazioni multimediali: “Teatro del Codice Atlantico”, “Catalogo dei moti e delle acque”, “Trattato del paesaggio”. I visitatori, divisi in gruppi e dotati di audioguide, visiteranno le 3 sale e si ritroveranno nella mente del genio.

            Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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              IL ROMANICO AD ALMENNO SAN BARTOLOMEO

              IL ROMANICO AD ALMENNO SAN BARTOLOMEO

              IL ROMANICO AD ALMENNO SAN BARTOLOMEO

              La provincia di Bergamo possiede un ricco patrimonio monumentale romanico diffuso ampiamente su tutto il suo territorio. La massima espressione di questo stile, sviluppatosi in Europa tra il X e XII secolo si trova negli edifici religiosi di Almenno: la Rotonda di San Tomè e le chiese di San Giorgio, Madonna del Castello e San Nicola. L’itinerario, in sola mezza giornata, porterà il visitatore alla scoperta della bellezza e della storia di questi suggestivi luoghi di fede che sono riusciti a sopravvivere nei secoli e a mantenere ancora oggi un buono stato di conservazione.

              La prima tappa è costituita dal tempio di San Tomè. Si tratta di una chiesa dedicata a San Tommaso sorta nel XII secolo sui resti di preesistenti edifici sacri di epoca romana e altomedievale. La caratteristica che la contraddistingue è la sua forma circolare in quanto è costituita da tre cilindri sovrapposti che vanno restringendosi dal basso verso l’alto. La struttura presenta una grande eleganza e raffinatezza, si percepisce un’armonia architettonica e il tutto si erge in un paesaggio campestre, alla sommità di un pendio boscoso. Ancor più suggestivo è l’interno: le otto possenti colonne al pian terreno e le altrettante più esili nel matroneo al piano superiore suddividono lo spazio in percorsi circolari creando degli effetti chiaroscurali di particolare fascino. La chiesa era originariamente affrescata ma delle antiche decorazioni pittoriche restano solo poche tracce mentre sono degni di nota i capitelli scolpiti con figure animali, umane e geometriche di squisita fattura. Infine i raggi di luce che filtrano dalla lanterna e dalle finestrelle contribuiscono ad aumentare il fascino del tempio, dando vita ad uno scenario quasi surreale. San Tomè è opera di artigiani che conoscevano bene i movimenti artistici dell’epoca, ma che sono stati capaci di mantenere una propria autonomia espressiva, tale da rendere la Rotonda un’opera unica nel panorama romanico italiano.

              La tappa successiva ci porta alla vicina Chiesa di San Giorgio. Si tratta della più grande basilica romanica della diocesi di Bergamo dopo Santa Maria Maggiore. Questa eccellenza artistica ed architettonica sorge in aperta campagna all’intersezione di due assi viari dell’antico reticolo romano. Fu costruita nella seconda metà del XII secolo in due momenti diversi come si nota subito dalla diversità di materiali e tecniche utilizzate. La caratteristica che la rende unica è il fatto che vi sono conservati alcuni tra i più significativi affreschi due e trecenteschi della bergamasca, costituiti da immagini votive e dal grande ciclo della vita di Cristo nella navata centrale recentemente restaurato.

              A seguire raggiungiamo l’originalissimo complesso della Chiesa Madonna del Castello, il cui nome deriva dall’antico castello, oggi scomparso, che sorgeva in questo luogo. La costruzione è costituita da tre corpi: l’antica cripta del VII-VIII secolo, la primitiva chiesa plebana del IX secolo e il Santuario del XVI secolo. La cripta è la più antica della provincia e conserva inalterata l’atmosfera degli antichi luoghi di culto. Al di sopra la Pieve di San Salvatore fu il primo luogo noto consacrato al culto cristiano del territorio a nord-ovest di Bergamo e fu da qui che la nuova religione cominciò ad irradiarsi nelle valli circostanti. Sull’antica facciata della Pieve è dipinto un affresco della Madonna col Bambino che nel 1506 operò un miracolo. Fu a seguito di questo evento che venne costruito il Santuario, proprio attorno all’effige miracolosa sulla quale venne innalzato un tempietto ottagonale.

              La tappa finale dell’itinerario è costituita dalla Chiesa di San Nicola. Quest’ultima non è una chiesa di stile romanico e risale alla fine del XV secolo ma racchiude pregevoli opere d’arte nonché un raro esempio di organo Antegnati. Vale la pena quindi visitare anche questo piccolo gioiello.

              Un tour alla scoperta dei più antichi e affascinanti edifici religiosi presenti sul territorio di Almenno San Bartolomeo e Almenno San Salvatore rappresenta un’occasione imperdibile di scoprire opere sensazionali, ricche di storia ed espressione di uno stile, il romanico, di cui la Lombardia fu la prima regione promotrice in Italia alla fine dell’XI secolo.

              • Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 8 persone
              • Quota a persona: da € 50
              • Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km) – guida – pranzo tipico in ristorante – assicurazioni e copertura e Rct

              Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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              Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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                NAVIGAZIONE FLUVIALE SUL FIUME ADDA

                NAVIGAZIONE FLUVIALE SUL FIUME ADDA

                NAVIGAZIONE FLUVIALE SUL FIUME ADDA

                Una nuova occasione per scoprire il fiume… dal fiume

                L’offerta prevede una navigazione di un’ora e un aperitivo composto da brindisi con Prosecco o aperitivo analcolico accompagnato con snack e stuzzicheria del giorno.
                Un’occasione per farsi cullare dal lento fluire dell’acqua potrai immergerti nella natura rigogliosa del paesaggio prealpino lacustre, ricco di fauna, flora acquatica e storia.

                La navigazione dura circa un’ora e arriva fino alla palude di Brivio.

                L’imbarco è a Trezzo sull’Adda.

                Alla partenza lo scenario che si presenta agli occhi del navigatore è unico: la grande ansa del fiume formata dall’ultimo baluardo del ‘‘ceppo dell’Adda’’ è dominata dall’imponente mole del Castello Visconteo di origine longobarda.

                Ai suoi piedi si può ammirare la centrale idroelettrica ‘‘Taccani’’ capolavoro dello stile Liberty, vera e propria ‘‘cattedrale’’ dell’energia, che si inserisce perfettamente nel paesaggio naturale.

                Dopo una breve spiegazione sulla centrale e sul castello si riparte verso nord dove, dopo 15 minuti di navigazione, si giunge ad una bellissima oasi naturale che accoglie diverse specie animali tra cui cigni, svassi, folaghe, tartarughe d’acqua e germani reali.

                Terminata l’osservazione e la spiegazione si prosegue verso nord (direzione Porto d’Adda) fino a raggiungere la zona di Villa Paradiso dove la natura del Parco Adda Nord circonda ogni angolo visibile.

                Invertita la rotta si costeggia la parte opposta del fiume passando dalla zona ‘‘pescatori’’ e si raggiunge la vecchia ‘‘spiaggia’’ di sassi delle lavandaie. Qui la guida mostrerà tutte le pagine del codice atlantico scritte da Leonardo Da Vinci riguardanti questo tratto di Adda dove lui ha abitato per 4 anni.

                Scendendo ancora verso Sud si arriva ad un’ultima oasi sulla sponda bergamasca dove uccelli di varie specie riposano all’ombra del parco. Costeggiando la centrale si arriva al punto di partenza arricchiti dopo aver conosciuto il fiume in ogni sua forma.

                Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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                  I CASTELLI DELLA BERGAMASCA IN E-BIKE

                  I CASTELLI DELLA BERGAMASCA IN E-BIKE

                  I CASTELLI DELLA BERGAMASCA IN E-BIKE

                  Sport, natura, un tuffo nei castelli del Medioevo e un buon pranzo tipico sono gli ingredienti di questa giornata nella pianura di Bergamo.
                  Percorrendo la pista ciclabile del Parco del Serio che scorre accanto al fiume e immergendosi tra i campi della bassa bergamasca si sperimenterà l’emozione della mountain bike elettrica, accompagnati da un istruttore di e-bike.
                  Sono molti i punti di interesse storico che si incontreranno, legati alla presenza nel ‘400 del grande condottiero Bartolomeo Colleoni.

                  • Per gruppi di minimo 10 persone
                  • Quota individuale di partecipazione: da € 60
                  • Noleggio bici facoltativo compreso il caschetto: € 30/35 a bici

                  La quota comprende

                  • Escursione in e-bike con istruttore abilitato
                  • Visita guidata ai luoghi colleoneschi della pianura bergamasca
                  • Pranzo in un locale tipico di pianura
                  • Assicurazione

                   La quota non comprende

                  • Ingresso al Castello di Malpaga: 8 € a persona nei giorni di apertura del castello; 15 € a persona per aperture straordinarie per il gruppo
                  •  Escursione in e-bike con istruttore abilitato, per lo più su pista ciclopedonale sterrata, ben battuta adatta per adulti, ragazzi sopra 150 cm (accompagnati), possibilità di seggiolini per e-bike (bimbi max 20kg).
                  • Si consiglia di munirsi di acqua, snack, kway, abbigliamento di ricambio nel caso fosse necessario.
                  • Visita guidata ai luoghi colleoneschi della pianura bergamasca: breve visita esterna al castello di Cavernago, visita al castello di Malpaga (anche internamente), visita al santuario della Basella di Urgnano. Possibilità di prolungare il percorso al centro fortificato di Cologno al Serio o al centro storico di Urgnano (da visitare in alternativa al castello di Malpaga)
                  • Soste necessarie lungo il percorso
                  • L’escursione si svolge preferibilmente in primavera e autunno, previa disponibilità degli operatori, avrà una durata di  una giornata intera, percorso di circa 35-40 km
                  • E’ possibile parcheggiare preso il parcheggio del Parco del Serio a Grassobbio
                  • Assicurazione: tutta l’attrezzatura fornita è perfettamente a norma e funzionante; le guide non rispondono con la propria assicurazione per eventuali danni o incidenti avvenuti durante il percorso, in quanto ogni partecipante si assume la responsabilità del proprio comportamento.

                  Castello Colleoni Martinengo di Cavernago

                  Costruito a cavallo tra ‘500 e ‘600 su un caseggiato del ‘200, è sobrio nella sua facciata esterna, ma ricco e elegante e decorato nel cortile interno loggiato. E’ circondato da un fossato (ora in secca) con ponte levatoio. fu concepito come residenza familiare, in modo da garantire tutti gli agi che si addicevano ad una famiglia nobile.

                  Castello di Malpaga

                  E’ una delle più importanti costruzioni lombarde del 1300, un tempo dimora e Feudo del valoroso condottiero Bartolomeo Colleoni, Capitano Generale della Repubblica di Venezia. Nel ‘400 Colleoni fortificò la rocca, con la sua cinta muraria merlata e l’imponente torre che si eleva a dominare la pianura. Qui ospitò artisti e ricevette grandi personaggi del tempo, il cui passaggio è testimoniato da enormi affreschi.

                  Santuario della Basella di Urgnano

                  Il santuario, tanto amato dal Colleoni, sorse in seguito alla prima apparizione della Madonna attestata in Lombardia, nel 1356. All’interno conserva una struttura di stile gotico e affreschi votivi di diverso tipo.

                  Urgnano

                  La cittadina si sviluppa attorno al castello visconteo, ma si distinguono notevolmente anche la chiesa parrocchiale e il caratteristico campanile cilindrico dalla raffinata simbologia: è una della sette torri campanarie più eleganti d’Italia.

                  Le nostre guide

                  Laura BenzoniStorica dell’arte, appassionata di arte locale, guida turistica abilitata per la provincia di Bergamo in italiano e spagnolo. Ho collaborato con il Museo Arte Tempo di Clusone fin dalla sua nascita nel 2005 e nel 2009 ho fondato l’associazione MAT Club degli amici del Museo Arte Tempo. Lavoro da anni nel turismo, nell’accoglienza e nella comunicazione turistica.
                  Sono insegnante di scuola primaria, sulla classe e a sostegno di ragazzini con difficoltà: sono particolarmente attenta alle persone con disabilità. Effettuo visite guidate per adulti e bambini e mi sono specializzata nella comunicazione per ciechi e sordi (con proprio interprete LIS). Sono la prima residente in Lombardia ad essere iscritta al sindacato AGTA – Associazione Guide Turistiche Abilitate.

                  Franco Zanetti – Guida di mountainbike dal 2014. Sono stato uno dei primi in Lombardia ad organizzare escursioni guidate con le e-bike. Amo la natura, adoro stare con le persone e trasmetto tutta la mia passione durante le escursioni. Organizzo escursioni dedicate a famiglie, compagnie, aziende ecc. Collaboro con parecchie strutture ricettive. Amo il mio territorio. Ho partecipato al progetto “Alta Via Delle Grazie” per la mappatura del percorso da fare in bici e sono stato il primo Pellegrino a percorrerlo tutto.
                  Il Cammino “Alta Via delle Grazie” è il primo cammino spirituale bergamasco, con i suoi 300 km si snoda tra i santuari mariani di città, montagna e lago.

                  Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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                  i prezzi e le condizioni  condizioni di viaggio
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                  in base al programma richiesto e al numero di partecipanti e comprenderà:

                  Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
                  Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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                    PERCORSO IN VESPA ATTORNO AL LAGO D’ISEO

                    PERCORSO IN VESPA ATTORNO AL LAGO D’ISEO

                    PERCORSO IN VESPA ATTORNO AL LAGO D’ISEO

                    AVVENTURA / TRADIZIONI / NATURA
                    Percorso in VESPA attorno al Lago d’Iseo

                    Quota individuale di partecipazione:
                    € 159 singolo – € 209 doppio

                    La quota comprende:
                    Noleggio moto vespa 125cc, accompagnatore turistico, carburante
                    * Il tour verrà realizzato al raggiungimento delle 5 moto
                    ** Il programma può subire variazioni a seconda dei gruppi e delle decisioni dei componenti

                    Il Lago d’Iseo, nell’alta Lombardia, è uno degli specchi d’acqua più belli e caratteristici della regione, con le sue sponde e il Monte Isola. Con NemberMax lo scopri con un itinerario in moto.
                    Percorso: 70/100 chilometri. Principali località attraversate: Grumello del Monte, Gandosso, Sarnico, Montisola. Un breve ma variegato e interessante itinerario tra il lago d’Iseo e la Valcalepio.

                    Itinerario
                    Partenza ore 9.30 dal Polo Fieristico di Chiuduno.
                    Prima sosta per una colazione panoramica nelle zone di Clusane.
                    Visita del lungolago di Iseo con possibilità di sosta.
                    Visita della Franciacorta.
                    Sosta per pausa pranzo in una delle location, degustazione dei vini tipici.
                    Pomeriggio dedicato alla visita di Montisola e sosta per un aperitivo in una cantina.
                    Rientro nel punto di partenza previsto alle ore 18,00.

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                      GRAN TOUR DEI TRE LAGHI

                      GRAN TOUR DEI TRE LAGHI

                      GRAN TOUR DEI TRE LAGHI

                      • 1°giorno – sabato – giornata di arrivi

                      Sono previsti trasferimenti individuali da Malpensa (o altri aeroporti) verso l’hotel.
                      Incontro con l’accompagnatore per briefing di benvenuto e presentazione del tour. Welcome cocktail.
                      Cena di benvenuto in hotel e pernottamento in zona Malpensa.

                      • 2° giorno – domenica – Lago Maggiore e Isole Borromee

                      Mattino: prima colazione a buffet in hotel, trasferimento a Stresa. Visita all’Isola Madre. Pranzo all’Isola dei Pescatori con visita. Nel pomeriggio Isola Bella.
                      Rientro nel tardo pomeriggio in hotel. Cena in hotel e pernottamento.
                      Giornata full day della guida locale. Pernottamento zona Stresa

                      • 3° giorno – lunedì – Lago d’Orta, Isola di San Giulio e Stresa

                      Mattino: prima colazione a buffet in hotel. Tempo libero per una visita al centro storico di Stresa insieme all’accompagnatore. Trasferimento a Orta. Tempo libero per lo shopping e la visita al raccolto centro storico di Orta. Pranzo presso ristorante tipico a Orta. Nel pomeriggio incontro con la guida, trasferimento in barca e visita all’Isola di San Giulio. Rientro nel tardo pomeriggio in hotel. Cena in hotel e pernottamento.
                      Mezza giornata della guida locale. Pernottamento zona Stresa

                      • 4° giorno – martedì – Escursione in Piemonte: Santuario di Oropa e Ricetto di Candelo

                      Prima colazione in hotel e trasferimento a Varallo per visitare il Santuario di Oropa. Pranzo in ristorante. Proseguimento a Ricetto di Candelo per una visita al borgo.
                      Al termine, trasferimento a Milano.
                      Cena in hotel e pernottamento.
                      Giornata solo con accompagnatore
                      Pernottamento a Milano

                      Fine del primo Minitour e inizio del secondo Minitour

                      • 5° giorno – mercoledì – Duomo di Milano, Teatro La Scala e Castello Sforzesco

                      Mattino: prima colazione a buffet in hotel. Visita del centro di Milano con visita interna a Duomo, Teatro La Scala, Castello Sforzesco (è un giro di 3 ore).
                      Pranzo in corso di escursione presso un ristorante locale.
                      Nel pomeriggio, tempo libero con accompagnatore. Possibilità di trasferirsi in zona Navigli per una passeggiata prima del rientro nel tardo pomeriggio in hotel. Cena in hotel e pernottamento.
                      Mezza giornata della guida locale.
                      Pernottamento a Milano

                      • 6° giorno – giovedì – Reggia di Monza, Bergamo Alta e Galleria dell’Accademia Carrara

                      Mattino: prima colazione a buffet in hotel. Visita del Palazzo Reale di Monza con il suo parco, proseguimento per Bergamo dove raggiungeremo il magnifico centro storico in funicolare. Pranzo in ristorante tipico. Nel pomeriggio visita della Galleria dell’Accademia Carrara. Rientro nel tardo pomeriggio in hotel. Cena in hotel e pernottamento.
                      Due mezze giornate di visita.
                      Pernottamento zona Como / Lago di Como

                      • 7° giorno – venerdì – Lago di Como

                      Mattino: prima colazione a buffet in hotel. Partenza per Tremezzo con la visita di Villa Carlotta. Da Tremezzo, crociera panoramica in centro Lago sempre insieme alla guida. Stop a Bellagio.
                      Pranzo in ristorante locale. Tempo libero per shopping e la visita nel borgo.
                      Nel pomeriggio rientro in battello a Tremezzo e in bus trasferimento a Como per una sosta libera prima del rientro in hotel.
                      Cena di arrivederci in hotel e pernottamento.
                      Mezza giornata di visita.
                      Fine servizio dell’accompagnatore.
                      Pernottamento zona Malpensa

                      • 8° giorno – sabato – Giornata di partenze.

                      Mattino: prima colazione in hotel. Check-out e fine dei servizi. Trasferimenti individuali.

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                        Tre giorni tra la Valtellina e Bernina con il Trenino Rosso

                        Tre giorni tra la Valtellina e Bernina con il Trenino Rosso

                        Tre giorni tra la Valtellina e Bernina con il Trenino Rosso

                        Trenino Rosso del Bernina. 
                        Molti lo chiamano il trenino più bello del mondo.

                        Questo forse anche per il fatto che i binari di questo favoloso Trenino Rosso  – in effetti si chiama Ferrovia Retica – portano il turista  sino a quasi toccare il cielo. 
                        Questo spettacolare ed indimenticabile percorso ferroviario inizia a Tirano.
                        Salire sul Trenino del Bernina equivale ad entrare in un teatro ed il paesaggio che ci scorre davanti è il palcoscenico che offre uno spettacolo che muta con ritmo pigro.  Non è solo la natura a farsi ammirare ma è anche la ferrovia stessa a dare spettacolo; locomotive e vagoni giocattolo, stazioncine che sembrano fatte a traforo, curve strettissime Vi faranno allungare le mani per afferrare la coda del treno, viadotti e gallerie elicoidali con pendenze a tratti impressionanti. Indubbiamente anche il percorso contribuisce al fascino di questa linea: si leva dal fondovalle valtellinese ai boschi della Val Poschiavo, sino a salire tra i ghiacciai e le vette del Bernina per poi scendere nella sempre incantevole Engadina, sino a Pontresina e Saint Moritz.

                        • 1° giorno

                        Arrivo a Tirano con mezzi propri.
                        Pernottamento in hotel vicino alla partenza del trenino rosso del Bernina.

                        • 2° giorno

                        Trenino Rosso del Bernina e St. Moritz

                        Prima colazione in hotel, incontro con la guida e partenza con il Trenino Rosso del Bernina da Tirano a St.Moritz.
                        Guida per la giornata intera sul Trenino Rosso e a St. Moritz. La guida vi spiegherà il percorso del Trenino Rosso, la tecnologia, la storia, il paesaggio e vi accompagnerà alla scoperta del centro di St.Moritz. Renderà il vostro viaggio indimenticabile. Inoltre i posti a sedere sono garantiti, anche nelle date di grande affluenza.
                        Questo spettacolare ed indimenticabile percorso ferroviario inizia a Tirano. Il treno lascia questa graziosa cittadina per iniziare un viaggio mozzafiato, su pendenze del 70 per mille (senza cremagliera) sino ad un’altitudine di 2.253 m s.l.m., cosa unica in Europa.
                        Visiterete St.Moritz, che è una delle località turistiche più famose del mondo. Eleganza ed esclusività in un’atmosfera cosmopolita caratterizzano questa cittadina situata a 1.856 m s.l.m. al centro del magnifico paesaggio dei laghi engadinesi.
                        Nel primo pomeriggio rientrerete a Tirano con il Trenino Rosso del Bernina, pernottamento in hotel.

                        • 3° giorno

                        Giornata libera – Noi vi consigliamo: Lo shopping a Livigno o le Terme di Bormio
                        Prima colazione in hotel.
                        Avete una giornata a disposizione per conoscere il territorio valtellinese.
                        Potrete andare a Livigno, per una giornata di shopping extradoganale a 1.800 metri, oppure a Bormio per una giornata relax alle famose Terme di Bormio, ai Bagni Vecchi oppure ai Bagni Nuovi.
                        Vi consigliamo di gustare i famosi pizzoccheri o di visitare le cantine della zona. Chiedeteci maggiori consigli.
                        Pernottamento in hotel.

                        • 4°giorno

                        Prima colazione in hotel e… inizia il viaggio di rientro

                        Vi consigliamo una sosta sul Lago di Como, a Bellagio oppure a Cadenabbia per visitare la Villa Carlotta.
                        Se rientrerete passando per la Val Camonica, potrete fare un’escursione a Monteisola sul lago di Iseo.

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                        Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
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                          PIACENZA E I SUOI BORGHI

                          PIACENZA E I SUOI BORGHI

                          PIACENZA E I SUOI BORGHI

                          Cultura, monumenti, città d’arte, borghi da scoprire.
                          E’ questa la nostra proposta per una giornata a “ritroso nel tempo”
                          Tra queste quattro mete scegline due di tuo interesse e preparati a trascorre una giornata fuori dal comune

                          • Piacenza: tanta storia e archittetture rinascimentali
                          • Bobbio: uno tra i borghi più d’Italia
                          • Grazzano Visconti: un piccolo borgo “alla maniera medievale”
                          • Castell’Arquato:  alla scoperta dello strano e misterioso Torrione Farnesiano

                          Quota individuale di partecipazione: € 60
                          Minimo 40 persone

                          La quota comprende:

                          • Viaggio in giornata.
                          • Trasporto in pullman Gran Turismo nel raggio di 300 km.
                          • Guida a disposizione per tutto il tour
                          • Pranzo tipico con bevande incluse
                          • Assicurazioni di legge

                          La quota non comprende:

                          • Mance, extra personali e tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”.

                          Piacenza

                          Piacenza è una città “di passo”, così veniva definita nel medioevo in quanto situata sulla famosa via Francigena, sulla via Emilia e sul Po che veniva utilizzato come canale navigabile

                          La città venne fondata nel 218 avanti Cristo dai romani come estrema testa di ponte per la conquista della pianura Padana, da allora, piccolo castrum fortificato, cresce costantemente per arrivare ad essere, nel medioevo, una delle maggiori città dell’Emilia Romagna, grazie soprattutto ai suoi commerci e i suoi banchieri. Dominata in seguito da Milano e divenuta poi Ducato farnesiano, conserva nel tessuto urbano meravigliosi palazzi del Seicento e del Settecento.

                          Tappe fondamentali della visita sono la Cittadella viscontea e palazzo Farnese, ora sede dei Musei Civici di Piacenza; la piazza dei Cavalli, che prende il nome dai monumenti equestri realizzati da Francesco Mochi in epoca barocca con il bellissimo palazzo comunale detto il Gotico e la chiesa di San Francesco. L’antica via degli Orefici collega questa piazza, riservata al potere civico, con quella del potere religioso, cioè piazza Duomo dominata dall’imponente mole della cattedrale romanica, al cui interno, oltre alle decorazioni di epoca romanica e gotica, è possibile ammirare la cupola affrescata da Guercino all’inizio del 1600.

                          Ultima tappa la piazza Sant’Antonino che prende il nome dalla basilica di origine paleocristiana, ed ampliata in epoche successive, dedicata al Santo patrono della città.

                           Bobbio

                          Inserito tra i borghi più belli d’Italia e bandiera arancione del Touring Club italiano Bobbio rappresenta un meraviglioso esempio di borgo medievale. La sua storia millenaria ci parla di insediamenti di epoca preistorica e romana e vede il suo massimo splendore grazie alla Fondazione del monastero da parte di San Colombano Monaco irlandese avvenuta nel 614.

                          La visita si snoda tra le tortuose strade medievali alla scoperta dei più importanti edifici del borgo: la Basilica di San Colombano, splendidamente decorata in epoca rinascimentale, che conserva all’interno meravigliosi mosaici del XII secolo, nella cui la cripta si possono ammirare le sepolture dei primi abati.

                          La cattedrale di origine medievale che si affaccia su una suggestiva piazza porticata. Il famoso Ponte Gobbo, la cui curiosa conformazione è legata alla leggenda di San Colombano.

                          Meravigliosa anche dal punto di vista naturalistico la valle in cui è situata Bobbio: la Val trebbia definita da Hemingway una delle più belle valli d’Italia.

                          La tradizione enogastronomica del borgo, situato vicino al confine con la Liguria, risente di vari influssi e utilizza i prodotti locali dell’Appennino: funghi, tartufi, castagne.

                           Grazzano Visconti

                          Giuseppe Visconti di Modrone alla fine dell’Ottocento immagina di costruire un piccolo borgo “alla maniera medievale”: nasce Grazzano Visconti, esperimento turistico di grande successo che propone ancora oggi ai suoi visitatori una piacevole passeggiata tra edifici e scorci architettonici ricostruiti con grande intelligenza e numerose botteghe ricche di prodotti tipici legati all’artigianato locale.

                           Castell’Arquato

                          La visita parte alla scoperta di Castell’Arquato dal Torrione Farnesiano, strana e misteriosa costruzione ai piedi del borgo antico. Risalendo verso la piazza principale, arroccata e ben difesa è possibile osservare alcune case che ancora conservano la tipica struttura medievale. Infine si giunge alla splendida piazza che riunisce in sé le testimonianze monumentali: la chiesa Collegiata romanica, la Rocca viscontea ed il palazzo del Podestà che riassumono secoli di storia e di potere religioso, comunale e signorile.

                          Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

                          Qualora non fossero indicati nell'articolo
                          i prezzi e le condizioni  condizioni di viaggio
                          verranno comunicati
                          in base al programma richiesto e al numero di partecipanti e comprenderà:

                          Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
                          Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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                            DAL TICINO AL NAVIGLIO GRANDE

                            DAL TICINO AL NAVIGLIO GRANDE

                            DAL TICINO AL NAVIGLIO GRANDE

                            Quota individuale di partecipazione: € 80

                            Tour di 1 giorno

                            La quota comprende: Bus turistico – Guida a disposizione per tutto il tour – Ingresso al Museo delle Acque e a Villa Gaia – Navigazione sul Naviglio Grande – Pranzo tipico in agriturismo con bevande incluse – Assicurazioni di legge.
                            Minimo 40 persone

                            Partenza in bus gran turismo dal luogo stabilito
                            Arrivo a Bergamo  e trasferimento verso la località di Panperduto, incontro con la guida che  ci farà ammirare ed illustrerà,  l’ampia distesa delle acque del Ticino che alimentano il sistema dei Navigli occidentali del milanese. Infatti il Canale Industriale si forma qui e a Turbigo, origina il Naviglio Grande che entrando nella  Darsena ne esce come Naviglio di Pavia per ricongiungersi al Ticino. A Panperduto nasce anche il Canale Villoresi. Di tutti questi storici canali potremo contemplare le monumentali opere delle dighe.

                            Visita del  Museo delle Acque Italo-Svizzero che ci ricorda come questo luogo sia parte del percorso navigabile Locarno-Milano.

                            Pranzo in ristorante caratterizzato da una pittoresca vista sul Naviglio.

                            Nel pomeriggio, ci imbarcheremo su un moderno battello e navigheremo lungo l’alto corso del Naviglio Grande, il più antico dei cinque Navigli Lombardi, dove si trovano le belle ville inserite lungo le sue coste, in un contesto di paesaggi agrari nati proprio grazie alle sue acque. Sbarco a Robecco  dove visiteremo la Villa Gaia Gandini, di origine quattrocentesca, fu la dimora del nobile Vitaliano Borromeo. L’impianto è organizzato intorno a tre corti chiuse; venne denominata “Gaia” in ricordo delle feste che vi si tenevano in epoca sforzesca. Al suo interno sono conservati soffitti decorati e una interessante raccolta di mobili ed arredi d’epoca.

                            Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

                            Qualora non fossero indicati nell'articolo
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                            Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
                            Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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                              IL VITTORIALE E SIRMIONE

                              IL VITTORIALE E SIRMIONE

                              IL VITTORIALE E SIRMIONE

                              Quota individuale di partecipazione: € 80
                              La quota comprende: Bus turistico – Guida a disposizione per tutto il tour – Pranzo tipico in agriturismo con bevande incluse – Assicurazioni di legge.
                              Minimo 40 persone

                              Partenza in bus gran turismo dal luogo stabilito
                              Arrivo a Bergamo ed incontro con la guida  e partenza per il lago di Garda.

                              Arrivo a Gardone Riviera, per ingresso e visita guidata al “Vittoriale degli Italiani”, cittadella monumentale costruita dal poeta Gabriele D’Annunzio dal 1921 al 1938.
                              Il Vittoriale è un complesso di edifici, vie, piazze, teatri, giardini e corsi d’acqua, eretto dal poeta a memoria della propria vita d’eccezione e delle imprese eroiche degli italiani durante la Grande Guerra.

                              Al termine della visita proseguimento per Sirmione. Pranzo.
                              Tempo libero a disposizione per passeggiata nel borgo, definito la “perla del lago” per via della sua panoramica posizione.

                              Per le ore 16.30 raduno dei partecipanti e partenza per il rientro, previsto in serata.

                              Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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                                IL SOGNO DELLA PERFEZIONE- VESPASIANO GONZAGA E SABBIONETA

                                IL SOGNO DELLA PERFEZIONE- VESPASIANO GONZAGA E SABBIONETA

                                IL SOGNO DELLA PERFEZIONE- VESPASIANO GONZAGA E SABBIONETA

                                Mantova e Sabbioneta sono state riconosciute insieme dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, in quanto, governate entrambe dai Gonzaga, rappresentano esempi altissimi di progettazione urbanistica del Rinascimento, grazie ai numerosi artisti che hanno concorso alla loro realizzazione, producendo capolavori che hanno portato a compimento gli ideali rinascimentali.lo.

                                1° giorno
                                Arrivo in agriturismo sito nella zona tra Mantova e Porto Mantovano. Cena con i sorprendenti piatti della tradizione mantovana e pernottamento.

                                2° giorno
                                La mattina è dedicata alla visita guidata di Sabbioneta, la città ideale voluta da Vespasiano Gonzaga nella seconda metà del Cinquecento. E’ un autentico gioiello rinascimentale, circondato ancor oggi da muri e bastioni a stella, ed è un esempio di urbanistica ad alto contenuto artistico, con i suoi numerosi palazzi, chiese, musei e perfino una sinagoga. Pranzo in agriturismo, dove gusteremo i piatti della tradizione gastronomica mantovana. Rientro in agriturismo con soste a Villa Pasquali e nei dintorni. Cena e pernottamento.

                                3° giorno
                                Dopo colazione raggiungiamo Mantova. Faremo una visita guidata del centro storico: sono numerosi i palazzi, i musei, le chiese e i luoghi di interesse da visitare in questa piccola, ma piacevolissima città, dichiarata, insieme a Sabbioneta, patrimonio UNESCO. Al termine della visita ci recheremo alla Dispensa Contadina, dove troveremo in vendita prodotti del territorio, frutto di antichi saperi e di tecniche di produzione consolidate nel tempo, patrimonio collettivo di famiglie agricole e di comunità locali. Rientro in agriturismo.

                                Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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                                Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
                                Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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                                  Entroterra Gardesano con degustazione

                                  Entroterra Gardesano con degustazione

                                  Entroterra Gardesano con degustazione

                                  Tour dei Borghi con Degustazione

                                  L’itinerario si sviluppa nell’entroterra gardesano riscoprendo magnifici angoli nascosti del nostro territorio.
                                  Un percorso misto tra asfalto e strade bianche adatto a tutti, anche a chi ha poca confidenza con le due ruote.

                                  • Guida
                                  • Mountain bike
                                  • Casco e sottocasco
                                  • Kit foratura
                                  • Assicurazione copertura spese mediche, infortunio e rimpatrio sanitario
                                  • Consegna mezzi alla località di partenza

                                  Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

                                  Qualora non fossero indicati nell'articolo
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                                  Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
                                  Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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                                    LE GRANDI DONNE DELLA STORIA – MATILDE DI CANOSSA

                                    LE GRANDI DONNE DELLA STORIA – MATILDE DI CANOSSA

                                    LE GRANDI DONNE DELLA STORIA – MATILDE DI CANOSSA

                                    E’ il percorso che illustra Mantova ed il suo territorio in epoca medioevale, tra fede e cultura, un tracciato delineato dalla importante figura della Contessa Matilde di Canossa, chiamata la Grancontessa, che dominerà la scena politica per oltre 40 anni sulle terre da lei ereditate dal padre, Bonifacio, e dalla madre, Beatrice di Lorena, tenendo fra le mani il destino di due imperi.
                                    • 1° giorno

                                    Arrivo in agriturismo sito nella zona tra Mantova e Porto Mantovano. Cena con i sorprendenti piatti della tradizione mantovana e pernottamento.

                                    • 2° giorno

                                    Dopo la colazione, raggiungiamo l’attracco della motonave che ci porterà da Mantova a San Benedetto Po. Dal molo di partenza si ha una spettacolare visione dello skyline della città. Attraversando una zona di grande interesse naturalistico arriveremo a San Benedetto Po, sede della millenaria abbazia benedettina del Polirone, dove Matilde fu sepolta. All’imponente complesso monastico lavorarono grandi maestri, tra cui Giulio Romano. Attualmente ospita anche un importante museo della cultura e della civiltà contadina. Pranzo in agriturismo. Nel pomeriggio visita dell’abbazia, dei chiostri e del museo. Rientro in agriturismo. Cena e pernottamento.

                                    • 3° giorno

                                    Dopo colazione raggiungiamo Mantova. Faremo una visita guidata del centro storico: sono numerosi i palazzi, i musei, le chiese e i luoghi di interesse da visitare in questa piccola, ma piacevolissima città, dichiarata, insieme a Sabbioneta, patrimonio UNESCO. Al termine della visita ci recheremo alla Dispensa Contadina, dove troveremo in vendita prodotti del territorio, frutto di antichi saperi e di tecniche di produzione consolidate nel tempo, patrimonio collettivo di famiglie agricole e di comunità locali.

                                    Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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                                    Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
                                    Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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                                      Tour del Lago d’Idro e Bagolino

                                      Tour del Lago d’Idro e Bagolino

                                      Tour del Lago d’Idro e Bagolino

                                      Piacevole escursione in e-bike tra il borgo medievale di Bagolino e le spiagge del Lago d’Idro.

                                      Partendo dal centro del paese esploreremo questa fantastica località di montagna, con case, portici, fontane, piazze, palazzi antichi e chiese tipici di un borgo medievale; poi raggiungeremo le sponde del Lago d’Idro attraverso la strada asfaltata e dei single track per poi ritornare al paese di Bagolino.
                                      Perfetto per i principianti che vogliono provar l’emozione di pedalare con una e-bike.

                                      • Guida
                                      • E-bike tipo front con batteria da 500
                                      • Casco e sottocasco
                                      • Kit foratura
                                      • Assicurazione copertura spese mediche, infortunio e rimpatrio sanitario
                                      • Consegna mezzi alla località di partenza

                                      Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

                                      Qualora non fossero indicati nell'articolo
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                                        LAGO MAGGIORE – LAGO D’ORTA – TRENINO CENTOVALLI

                                        LAGO MAGGIORE – LAGO D’ORTA – TRENINO CENTOVALLI

                                        LAGO MAGGIORE – LAGO D’ORTA – TRENINO CENTOVALLI

                                        1° giorno: Arrivo

                                        Arrivo in hotel sul lago Maggiore, aperitivo di benvenuto, cena e pernottamento

                                        2° giorno: Stresa: Isole Borromee

                                        Dopo la prima colazione a buffet in hotel, incontro con la guida e trasferimento con battellini privati per l’Isola Bella, la più famosa delle Isole Borromee. Visita al Palazzo del XVII secolo, ricco di testimonianze artistiche e storiche, ed al suo parco, un capolavoro di giardino all’italiana, disposto su dieci terrazze degradanti sul lago. Tempo libero per shopping e visita dell’Isola.

                                        Imbarco con battellini privati per l‘Isola dei Pescatori, antico borgo medioevale con le sue pittoresche vie ed abitazioni e la caratteristica chiesetta dedicata a San Vittore. Possibilità di pranzo “à la carte” in uno dei ristoranti tipici dell’isola, famosi per le specialità a base di pesce.

                                        Tempo libero per la visita dell’isola. Nel pomeriggio trasferimento all’Isola Madre per la visita alla più grande delle Isole Borromee. L’isola è ora un immenso giardino botanico dove vivono in libertà pavoni e fagiani. Interessante la visita del Palazzo, di origine cinquecentesca, all’interno del quale sono stati ricostruiti ambienti d’epoca. Rientro in hotel per la cena e il pernottamento.

                                        3° giorno: Giardino Botanico, Villa Taranto e il Lago D’orta

                                        Dopo la prima colazione a buffet partenza con la guida alla volta del magnifico giardino botanico di Villa Taranto, uno dei giardini botanici più ricchi d’Italia, tra le maggiori attrazioni turistiche del Lago Maggiore. Trasformato nel 1931 dal Capitano McEacharn, ha oltre 20.000 varietà di piante, alcune rarissime, importate da ogni parte del mondo. Il giardino si estende su un’area di 20 ettari ed è attraversato da 7 km di viali e le spettacolari fioriture si susseguono ininterrottamente da aprile ad ottobre.

                                        Dopo la visita del giardino botanico partenza per il Lago d’Orta. Tempo libero per il pranzo. Visita guidata al piccolo borgo medioevale di Orta. Piazza Motta, aperta verso il lago proprio di fronte all’isola di S. Giulio, rappresenta da sempre il cuore dell’abitato con il suo “Palazzotto” del 1582. Il centro del paese è caratterizzato da abitazioni del XVI e XVII secolo che, con i piccoli balconcini di ferro battuto, testimoniano il tipico artigianato locale dell’epoca.

                                        La visita prosegue con il trasferimento, su battellini privati, all’Isola di S. Giulio, nota per la basilica romanica fondata, secondo la tradizione, dallo stesso S. Giulio alla fine del IV secolo, più volte ampliata e completamente ricostruita tra XI e XII secolo. L’attiguo palazzo ottocentesco ospita una comunità di monache benedettine.Ritorno a Orta con battellini privati e rientro in hotel con bus privato. Cena e pernottamento

                                        4° giorno: Trenino Centovalli Express e Locarno (Svizzera)

                                        Partenza dall’hotel e trasferimento in bus privato alla città di Domodossola. Qui, saliti a bordo del caratteristico trenino delle “Centovalli”, si proseguirà per un piacevole viaggio panoramico di un’ora e mezza attraverso la Valle Vigezzo, detta anche “Valle dei pittori”, attraverso una natura selvaggia e incontaminata tra cascate spettacolari, enormi precipizi, boschi e vigneti, passando dalla località di Re, famosa per il santuario dedicato alla Madonna del Sangue. Proseguimento del viaggio in treno alla volta del Canton Ticino (Svizzera) sino a Locarno, città affacciata sul lago Maggiore, sede del famoso festival del cinema. Visita guidata alla città. Tempo libero per il pranzo e pomeriggio libero dedicato allo shopping. Rientro con battello di linea Locarno-Intra (circa 2 ore di navigazione) e trasferimento in bus privato in hotel. Cena e pernottamento.

                                        5° giorno: Partenza

                                        Dopo la prima colazione a buffet, partenza.

                                        Le Isole Borromee

                                        Il giardino botanico di Villa Taranto

                                        L’isola di San Giulio

                                        Il Trenino Centovalli

                                        Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

                                        Qualora non fossero indicati nell'articolo
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                                          LE COLLINE MORENICHE

                                          LE COLLINE MORENICHE

                                          LE COLLINE MORENICHE

                                          Le Colline Moreniche: un fascino incontestabile, legato all’ambiente naturale ricco e multiforme, cui si aggiunge il richiamo di una tradizione gastronomica impareggiabile.

                                          1° giorno
                                          Arrivo in agriturismo sito nella zona tra Volta Mantovana e Solferino. Cena con i sorprendenti piatti della tradizione mantovana e pernottamento.

                                          2° giorno
                                          Dopo la colazione in agriturismo, raggiungiamo Sirmione, dove incontriamo la guida che ci accompagna alla scoperta di questa interessante località del Lago di Garda, famosa fin dall’antichità per le sue acque termali. Da qui si gode lo splendido panorama delle due rive del lago. Vi potremo ammirare il Castello Scaligero e la splendida zona archeologica con le famose Grotte di Catullo. Pranzo libero. Successivamente ci sposteremo a Cavriana, dove visiteremo una cantina, con possibilità di degustazione. Dopo un giro panoramico nella zona delle colline moreniche, faremo rientro in agriturismo. Cena e pernottamento.

                                          3° giorno
                                          Dopo la colazione, ci dirigeremo a Mantova, dove faremo una visita guidata del centro storico: sono numerosi i palazzi, i musei, le chiese e i luoghi di interesse da visitare in questa piccola, ma piacevolissima città, dichiarata, insieme a Sabbioneta, patrimonio UNESCO. Successivamente faremo tappa alla Dispensa Contadina, dove troveremo in vendita prodotti del territorio, frutto di antichi saperi e di tecniche di produzione consolidate nel tempo, patrimonio collettivo di famiglie agricole e di comunità locali. Pranzo libero. Nel pomeriggio sarete liberi di scoprire in autonomia gli angoli più suggestivi della città.

                                          Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

                                          Qualora non fossero indicati nell'articolo
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                                          Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
                                          Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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